Cosa avrebbe pensato Enzo Ferrari di Michael Schumacher?

Se si pensa alla Scuderia Ferrari ci sono due nomi che vengono subito in mente: quello di Enzo, fondatore e creatore del mito rosso e poi quello di Michael Schumacher, che ha riscritto la storia della Rossa vincendo cinque titoli mondiali consecutivamente, dal 2000 al 2004. I due non hanno lavorato insieme, ma ad Enzo sarebbe piaciuto Michael?

schumacher enzo ferrari montezemolo
Enzo Ferrai fotografato vicino ad una “sua” creazione – Foto: ModenaToday

Enzo e Michael: il binomio perfetto?

Luca Cordero di Montezemolo, presidente Ferrari dal 1991 fino al 2014, ai microfoni ha rivelato alla Gazzetta dello Sport che Enzo sarebbe stato entusiasta di lavorare con Michael.

L’ex-presidente, creatore del ciclo vincente con Jean Todt e “Schumi”, ha poi ricordato quegli splendidi anni affermando che in ufficio ha sempre dei ricordi risalenti a quel periodo.

“Alle pareti ho tre foto di Michael nel corso della sua esperienza in Ferrari: Jean Todt che lo solleva dopo la vittoria del Mondiale a Suzuka nel 2000, l’immagine di tutta la squadra con la parrucca rossa scattata in Malesia ed un abbraccio dopo il trionfo di Monza nel ’96”.

Montezemolo aveva già lavorato in Ferrari, quando negli anni ’70 fu assistente di Enzo Ferrari, per poi tornarci da Presidente nel 1991 con un unico obiettivo: ricostruire una squadra vincente che ormai a Maranello mancava da troppi anni.


Leggi: Sainz freme per il rinnovo: “A Monza ho dimostrato quanto valgo”


“Ho dovuto assumere brave persone per pianificare un ciclo vincente e creare un buon clima in azienda. Ho assunto Todt visto che non mi piacevano i mercenari e aveva trascorso tutta la sua carriera come dirigente alla Peugeot“, ha affermato Montezemolo.

“Poi sono arrivati Brawn, Byrne, Martinelli e Domenicali. A quel punto e solo a quel punto mancava un pilota che potesse fare la differenza”.

Quando Montezemolo portò Schumacher a Maranello

“Seguendo la lezione di Enzo Ferrari di non esporsi mai personalmente, ho chiesto a Niki Lauda di andare a parlare con Willi Weber, il manager di Schumi. Ha preso i primi contatti e poi ha passato il dossier a Todt. E alla fine Michael venne da me“.

Montezemolo ha concluso dicendo che quando il futuro “Kaiser” arrivò tra le mura di Maranello non conosceva ancora al cento per cento il mito Ferrari, ma ne comprese l’importanza quando l’anno prima era stato in testa al GP di Germania.

Tutto il resto è storia, sperando che Michael possa riprendersi, anche se il suo ricordo non morirà mai nel cuore di chi lo ha amato.

Fonte articolo: PlanetF1


Seguici su tutti i nostri social: TikTok – Instagram – X


 

Altri articoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui