Da anni ed anni si parla continuamente di “crisi Ferrari”, si cerca di capire in tutte le maniere perché la Scuderia più prestigiosa al mondo non riesca più ad imporsi e a vincere da oltre sedici anni. Dunque, ognuno di noi cerca una spiegazione, ma attraverso un’attenta analisi è possibile comprendere quale possa essere l’epicentro di tutto il terremoto.
La dirigenza è davvero il vero problema?
Molte persone, me compreso, riteniamo che una fetta importante di colpa ce l’abbia John Elkann, attuale presidente del Team di Maranello. La critica è specialmente dovuta al fatto che sia quasi sempre assente, sembra infatti che il Cavallino Rampante non gli stia a cuore come a tutti noi e che a lui non freghi nulla dei deludenti risultati che siamo costretti a buttare giù da anni. Può darsi che questo non sia un fattore determinante per i risultati di pista, ma sembra che ci manchi quella figura capace per così dire di ribaltare le sorti di un team in costante confusione.
Come affermato da Alessandro Arcuri di Formula Uno Analisi Tecnica, la dirigenza non sarà di certo perfetta, ma la causa effettiva del “tracollo rosso” è denotabile nella carenza tecnica presente a Maranello, problema che Vasseur sta cercando di arginare, nonostante non sia di certo facile, soprattutto in un’era come questa.
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Sono abbastanza d’accordo con questo ragionamento, basta analizzare gli ultimi tredici anni per comprendere che il team di Maranello non è mai stato all’altezza di perseguire il titolo mondiale, anche quando c’è stato un buon progetto di partenza, elenchiamo il biennio 2017-2018, dove si è perso il titolo a stagione in corso, stessa cosa nel 2022, dove non si è stati in gradi di reagire prontamente alla direttiva TD-39 e dopo praticamente un anno i problemi derivanti da ciò, in parte, non sono ancora risolti.
Diciamo che questo mix di fattori ha portato alla situazione nella quale ci troviamo oggi, in cui sembra esserci poca compattezza, ma soprattutto tanto disordine. A Vasseur il compito di srotolare questo nodo ingarbugliato, anche se al momento non possiamo immaginarci quale sarà l’esito dei suoi “lavori”, a cui solamente il tempo ci potrà dare una risposta.
Foto copertina: La Gazzetta dello Sport
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