Enzo Ferrari: la leggenda che nasconde una lotta eterna con la morte

Enzo Ferrari é diventato uno degli uomini più importanti della storia, anche a causa dell’eterna lotta con la morte.

La vita di Enzo Ferrari é stata un’eterna lotta contro la morte; dalla scomparsa del figlio Dino ai piloti che hanno perso la vita nelle sue macchine.

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Enzo Ferrari a bordo di una sua vettura – foto: quattroruote.it

Il peso della colpevolezza di Enzo e il sottile filo tra vita e morte

Ferrari é stato un pioniere nel campo dell’automobilismo e delle corse. Il suo marchio é leggenda e le macchine rosse sono le più belle del mondo. Quel successo però ha un costo altissimo, che non può essere pagato attraverso il mero denaro.

Il Commendatore ha lottato per tutta la sua esistenza contro la nera mietitrice, l’unico avversario impossibile da battere: la morte. Sin dalla tenera età affronta prima il lutto del padre Alfredo che muore nel 1915; l’anno seguente scompare anche suo fratello Dino.

Scompaiono altre due figure importanti della vita di Enzo. Ugo Sivocci, mentore del futuro Drake, nel 1923 e il suo amico Alberto Ascari nel 1925. Ferrari, nonostante ciò, riesce a realizzare il suo sogno…Grazie alla collaborazione con Alfa Romeo, nel 1929 nasce la Scuderia Ferrari.


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La vita sembra essere in discesa, perché nel 1931 arriva Dino, nato dal matrimonio con Laura Garello. Quando nasce un figlio qualunque uomo cambia, così Ferrari appende i guanti da pilota al chiodo e diventa un costruttore a tutti gli effetti.

Nel 1933 però muore Giuseppe Campari, altro suo caro amico. Tutti gli amici, con cui Enzo aveva corso, erano spariti. Da quel momento l’ingegnere comincia a chiedersi se, in quel mondo fatto di motori e velocità, ci sia spazio per l’amicizia.

Arriva poi Piero Lardi, suo secondo figlio, nato nel 1945 dalla relazione illegittima con Lina Lardi. Passano gli anni e arrivano i primi successi: la fondazione della Ferrari Automobili nel 1947, l’entrata in Formula Uno nel 1950, le vittorie in pista e i primi titoli mondiali.

La scomparsa di Dino

Dino Ferrari ormai é un uomo, con la passione per i motori. Il figlio del Drake é affetto però da un male bastardo, la distrofia muscolare. Enzo prova di tutto, ma si deve arrendere. Dino muore nel 1956, lasciando un vuoto nel cuore di suo padre e sua madre che non sarà mai colmato.

Un padre o un genitore, non si rassegna mai. La mia speranza è sempre stata non in un miracolo, ma nella possibilità di recupero attraverso delle diligenti cure così come capita con un motore. La mia speranza è stata troppo forte ed ho dovuto arrendermi” così disse Enzo.

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Enzo Ferrari con suo figlio Dino – foto: quotidiano.net

“Ferrari, ammodernato saturno che uccide i suoi figli”

In quella stessa annata, il Drake annuncia la nuova squadra corse del Cavallino per il ’57. Tanti giovanotti che non superano la soglia dei 30 anni come Castellotti, Musso, Collins, Hawtorn e De Portago. La bellezza della gioventù si scontra ancora una volta con la Signora in Nero.

Cinque vite che se ne vanno in meno di due anni. L’incidente che portò il portoghese De Portago alla morte fu il più traumatico; durante la Mille Miglia del 1957, l’auto del pilota si schianta dalle parti di Guidizzolo e travolge altre nove persone tra cui diversi bambini.

Da qui fu indotto un processo contro Enzo, il quale fu definito dalla stampa come “Un saturno ammodernato che uccide i suoi figli”. Si chiede se ciò che fa sia giusto e se ne valga la pena continuare. Ogni morte é un macigno che si aggiunge alle tante tragedie.

Viene assolto, ma negli anni a venire non mancheranno i lutti. Tra i più, ricordiamo Von Trips, Bandini e Villeneuve.

Io mi sento solo dopo tanti allucinanti avvenimenti e quasi colpevole di essere sopravvissuto” così disse Enzo.

Grazie di tutto, per averci insegnato ad affrontare il dolore e ad usarlo come carburante per i sogni.

Credit copertina: ferrari.com  


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