Come già ribadito più volte, il progetto “676” non sarà una rivoluzione, dunque non si andrà a copiare il concept di Red Bull visto che non sarebbe la cosa giusta da fare visto che si ripartirebbe da zero, con la certezza di arrivare al massimo in seconda posizione anche l’anno prossimo, come ha ribadito lo stesso Fréderic Vasseur.
Le basi da cui ripartire per rendere vincente il progetto “676”
Lo stesso Carlos Sainz in un’intervista di metà stagione aveva affermato che copiando lo stesso concetto di un’altra vettura si sarebbe perso praticamente un anno e mezzo, quindi la decisione presa da Ferrari risulta più che corretta in questa ottica.
La Scuderia di Maranello avrà il compito in quest’inverno di sviluppare le parti che hanno funzionato sulla SF-23, come la power unit (una delle migliori in griglia), la trazione o anche il grip longitudinale, correggendone invece i difetti che l’hanno “rallentata”.
Recuperare il gap da Red Bull sarà un’impresa difficile, come ha affermato lo stesso Charles Leclerc al termine della stagione e specifichiamo anche che il team austriaco ha interrotto lo sviluppo della RB-19 a metà stagione per focalizzarsi interamente sul progetto 2024.
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Il Corriere dello Sport ha affermato che la chiave del nuovo progetto “676” sarà il nuovo retrotreno, in fase di progettazione nelle sedi di Maranello. Oltre ciò, Ferrari porterà sulla nuova vettura un nuovo telaio, che quest’anno si è rivelato un vero e proprio limite, soprattutto nella fase centrale della stagione quando si è cambiato il concetto della SF-23.
Enrico Cardile, direttore tecnico della Scuderia di Maranello, già a metà stagione aveva affermato che si stava già lavorando per cambiare telaio e retrotreno, oltre a specificare che in Ferrari si sente la forte responsabilità di mandare una vettura vincente in pista.
Fonte foto copertina: Scuderia Ferrari
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