Ferrari: l’abolizione del “Decreto crescita” può danneggiare?

In Italia è stato abolita una legge che permetteva una grande agevolazione fiscale per coloro che si sono trasferiti in Italia, dal 2019 in poi. Questa legge era chiamata Decreto Crescita. Ma in tutto ciò, cosa c’entra la Ferrari? E perché l’abolizione di questa legge va a suo sfavore?

decreto crescita ferrari
Gestione Sportiva della Scuderia Ferrari – foto: ilsole24ore.com

Uno svantaggio importante l’abolizione del Decreto Crescita?

Dal 1° gennaio, in Italia, il Decreto Crescita è stato rimosso. Questa legge permetteva di non pagare tasse, durante il primo anno, a chi veniva a lavorare nel bel paese.

Anche molte squadre di calcio hanno beneficiato di questo decreto per comprare molti calciatori stranieri facendoli trasferire in Italia.

Lo stesso vale per i team di Formula Uno, più di tutti la Ferrari. Sappiamo bene che in questi anni non sono stati molti i nomi approdati in quel di Maranello.

Il Decreto Crescita era un punto chiave nelle trattative. Ciò consentiva alla Ferrari di alleggerire i costi agli ingegneri esteri, provando a convincerli di trasferirsi dalla Gran Bretagna all’Italia.

La legge era conosciuta all’estero anche come “Regola di Beckham”.

Guai in vista per Ferrari?

Gli ingegneri che la Ferrari sperava di portare dall’estero, o meglio, togliere ad altri team di F1, hanno sede principalmente in Gran Bretagna e non possono più beneficiare dello sgravio fiscale.

La Ferrari perde un vantaggio interessante per convincere personale proveniente dall’estero a trasferirsi a Maranello.


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È una battuta d’arresto per la squadra perchè molti ingegneri non vogliono trasferirsi in Italia, ritenendo che questo sia un cambiamento troppo grande rispetto alla Gran Bretagna.

A ciò si aggiunge il problema derivante dal budget cap, per cui il personale lascia i team per lavorare in altri settori.

I team non possono sempre offrire gli stipendi competitivi che possono guadagnare gli ingegneri di aziende esterne alla F1, quindi ci sono ingegneri che stanno salutando anticipatamente con un occhio alla propria carriera.

Si spera che la Ferrari riesca a tornare dove le spetta essere, al di sopra di chiunque altro. Allora saranno loro a chiedere di lavorare per la più grande scuderia di tutti i tempi.

Fonte foto copertina: elfinanciero.com


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