Ferrari è crollata completamente dal venerdì al sabato in Australia; un problema avrebbe colto alla sprovvista i tecnici di Maranello.
La Scuderia di Maranello ha certamente deluso le aspettative dei sui Tifosi durante il weekend del GP d’Australia; la SF-25 era apparsa essere una vettura molto veloce nella giornata di Venerdì ma poi è completamente sprofondata, c’è stato un problema che avrebbe colto di sorpresa i tecnici Ferrari? Lo avevamo anticipato ed è un’ipotesi molto plausibile.

I dati erano molto chiari. La SF-25 vista nelle prime due prove libere in Australia era una vettura completamente diversa rispetto a quella vista poi Sabato e Domenica. Non ci siamo illusi o tantomeno siamo tutti stati vittime di un’allucinazione collettiva. Noi stessi vi abbiamo raccontato come Leclerc “giocasse” con l’acceleratore e avesse tantissima fiducia nel mezzo, con un terzo settore molto forte, in trazione ed inserimento, da parte del Cavallino.
Anche la simulazione sul passo gara era davvero ottima e degna di sfidare McLaren. Tutte queste cose sono completamente sparite già a partire dalle FP3. In quella sessione abbiamo potuto osservare come la monoposto richiedesse ai piloti molto più lavoro sul bilanciamento, con un sottosterzo che poi diventava sovrasterzo. Le temperature erano simili a quanto visto già Venerdì, quindi la storia del “freddo” potremmo considerarla solo per la gara.
Proprio ieri avevamo cercato di analizzare le qualifiche, seguendo l’ipotesi di Federico Albano, pensando ad una possibile modifica delle altezze da terra sulla SF-25 da parte di Ferrari. Le parole del monegasco erano state abbastanza enigmatiche: “Penso di sapere da dove deriva, ma dobbiamo analizzare i dati. Sfortunatamente abbiamo fatto la cosa giusta per il fine settimana. Abbiamo dovuto perdere un po’ di prestazione e non entrerò nei dettagli”. Ecco quale problema sarebbe spuntato in Australia sulla Ferrari…
Il crollo di Ferrari in Australia potrebbe avere molte cause, ma una impatterebbe in maniera importante
Il plank è un elemento fondamentale nelle vetture ad effetto suolo e si tratta di una tavola piatta di legno che ha circa 10 millimetri di spessore e si trova lungo il fondo piatto dell’auto. E’ realizzato con un legno noto come Jabroc ed è progettato per consumarsi nel corso della gara, ma solo fino a un certo punto.
Se si oltrepassa un certo consumo si può incorrere nella squalifica, come accadde ad Hamilton e Leclerc nel GP di Austin nel 2023. Ferrari avrebbe quindi visto un’usura anomala del pattino, decidendo di alzare la macchina e perdere performance per non rischiare. I tecnici sarebbero stati presi alla sprovvista da ciò e questo avrebbe compromesso l’intero weekend.

Parliamo di un problema che, sempre secondo Federico Albano, sarebbe risolvibile senza troppi fronzoli (in teoria). Ricordiamo che il fondo è il principale elemento da cui le auto si procurano la maggior parte del carico aerodinamico. Più la vettura è aderente al suolo, più genera downforce. Ciò giustificherebbe in parte perché Ferrari era addirittura 2 secondi al giro più lenta di McLaren, visto che la SF-25 non ha mai avuto l’opportunità di entrare nella giusta finestra di utilizzo a causa di un’altezza non adeguata. Le prossime piste, ovvero Cina e Giappone, ci daranno un quadro più chiaro.
Gli altri ipotetici fattori e la paura di dover “guardare al 2026”
Ci potrebbero essere anche altre ipotesi dovuto al calo di rendimento della SF-25, secondo Zander Arcari di FUnoAnalisiTecnica, legate al cambio di pressione imposto da Pirelli, con 1 PSI in più sull’avantreno. E’ già capitato che queste modifiche “sballassero” i parametri facendo perdere la bussola agli ingegneri della Rossa.
Il risultato dell’Australia è stato comunque peggiorato dagli errori strategici e dei piloti. La Scuderia sta già lavorando per affrontare il weekend sul circuito di Shanghai. Se queste supposizioni si riveleranno vere allora vedremo una Ferrari in lotta per essere seconda forza, o meglio, la prossima settimana.
La Rossa dovrà affrettarsi per sbloccare il potenziale, se c’è. Come spiegato anche da Giuliano Duchessa, al momento l’ansia la fa da padrona. Se così non fosse vorrà dire che la SF-25 è lenta e bisognerà cominciare a guardare al 2026, con conseguenti risorse ed energie già destinate al cambio regolamentare.
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Credit copertina: Scuderia Ferrari