Al termine del GP del Belgio, più che il risultato ancora una volta deludente, è la mentalità messa in evidenza Ferrari che fa più riflettere…
Il GP del Belgio si è concluso per Ferrari con la quarta posizione di Charles Leclerc e la settima di Carlos Sainz; ma perché la mentalità degli uomini in rosso non ci è piaciuta?
Ferrari, una mentalità “conservativa” non va più bene!
Il Gran Premio del Belgio ci ha mostrato gli evidenti limiti che da molti anni a questa parte affliggono Ferrari.
In primis ovviamente una vettura non all’altezza, che dopo la pole position ottenuta da Leclerc, non ha permesso a quest’ultimo nessuna opportunità di lottare per la vittoria.
Sappiamo bene che ad oggi Ferrari è abbastanza indietro rispetto alle più dirette rivali, dopo il passo indietro fatto a Barcellona. Ed in quest’ottica il risultato belga è stato anche migliore di quanto ci saremmo aspettati alla vigilia.
Ma nel corso della gara oltre ai limiti della vettura, di cui abbiamo appena parlato, ne è emerso un altro importantissimo. Una mentalità troppo conservativa lato muretto, con la quale non potremo mai ambire ad ottenere un qualcosa di più.
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Sainz è partito con gomme bianche rispetto ai rivali su quelle medie. Ad un certo punto della gara si trovava in prima posizione, con due possibili opzioni di strategia.
Provare a rischiare per la vittoria (con tutte le evidenti difficoltà del caso), oppure accontentarsi di un’anonima settima posizione.
La scelta è stata proprio la seconda e ricordiamo che se fosse andata male la prima opzione, nel peggiore dei casi lo spagnolo si sarebbe classificato in ottava posizione.
Questa mentalità ovviamente non ci piace, serve soprattutto in questo momento di difficoltà, osare e giocare d’astuzia per arrivare dove non ti consente la pista.
Ma ancora una volta non è andata come speravamo…
Credit copertina: Scuderia Ferrari
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