GP del Giappone | Punti deboli e di forza della SF-24…

Ferrari é arrivata molto preparata al GP del Giappone, infatti ha svolto il programma di lavoro sulla SF-24 senza particolari problemi. L’assetto di base ha permesso a Leclerc e Sainz di spingere fin dall’inizio, ma c’é qualcosa da sistemare se si vuole puntare a qualcosa in più. Probabile che FIA aggiunga 30 minuti alla consueta ora nelle FP3.

Carlos Sainz mentre esce dai box con la sua SF-24 – foto: Scuderia Ferrari

SF-24 stabile ma poco agile nel primo settore

Il territorio di caccia della SF-24 é decisamente curva 1, in cui la rossa é la migliore vettura del lotto per velocità minima ed agilità. Ferrari soffre un po’ nel serpentone del primo settore, nei confronti della RB20.

Sia chiaro, la monoposto di Maranello é molto stabile ma fa più fatica a trasferire il carico dall’anteriore al posteriore quando conta; ciò la porta ad essere meno agile della Red Bull.

Il Cavallino riguadagna a curva 7, altra curva in appoggio. La rossa offre meno grip laterale, ma la piattaforma aerodinamica risponde a dovere ai comandi dei due Carlo. Ricordiamo che la Scuderia utilizza la stessa identica specifica di ala posteriore dei precedenti appuntamenti, confermando di avere un fondo che lavora molto bene.


Leggi: SF-24 migliora in frenata e trazione: Giappone “esame finale”


A curva 11 la rossa soffre di un leggero sovrasterzo, ma guadagna tempo in fase di frenata. Le curve 14 e 15, cosidette spoon, sono dominate dalla SF-24. Il lungo rettilineo che porta alla famosa 130R vede RB in vantaggio sulle velocità di punta, non di troppo però.

Nell’ultima chicane si vede come Leclerc ritardi molto la staccata, riuscendo ad ottenere la migliore velocità minima a centro curva. Lo stile di guida più docile di Carlos favorisce l’uscita dalle curve lente, mentre il monegasco stacca forte ed inserisce subito.

Ferrari sperimenta la forza del motore

Quando il Cavallino ha fatto le simulazioni di passo gara, al termine delle FP1, si é potuto notare un netto miglioramento delle velocità dovuto ad una mappa più aggressiva. Ferrari sta cercando di capire quanto può incidere la potenza del motore endotermico e dell’ibrido, nell’arco di una tornata.

L’assetto é ottimizzato per favorire il minor degrado gomme, sulla quale non dovrebbero esserci problemi. Le temperature più basse potrebbero far accusare un leggero graining, sugli pneumatici degli avversari.

Visto che in FP2 la pioggia ha fermato l’attività dei team, la FIA dovrebbe concedere 30 minuti aggiuntivi nella terza sessione di libere. Ingegneri e piloti avranno il loro bel da fare quando scatterà il semaforo verde, alle ore 4:30 italiane.

Fonte articolo: funoanalisitecnica.com – Fonte foto copertina: Scuderia Ferrari 


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