Dopo il termine del GP del Qatar, Fréd Vasseur si è espresso sulla dura penalità di Norris e sulle speranze Ferrari per il Costruttori…
Ferrari ha concluso il GP del Qatar in seconda posizione con Leclerc, mentre con Sainz in sesta posizione, dunque le due rosse hanno recuperato punti sulla McLaren in ottica Costruttori, ora distante solo 21 lunghezze; le impressioni di Vasseur dopo la gara.
Vasseur carica Ferrari dopo il Qatar: “Ad Abu Dhabi per spingere come matti”
“Forse si poteva intervenire prima con la Safety Car per rimuovere i detriti. Quando Bottas ha rotto lo specchietto, è diventato pericoloso per tutti”, ha affermato il team principal Ferrari ai microfoni di Sky Sport F1, sulla questione che ha cambiato la gara.
Una vittima dello specchietto lasciato in pista è stato Sainz, che avendo colpito dei detriti ha subito una foratura. In questa maniera lo spagnolo non è riuscito ad ottimizzare il risultato, visto che probabilmente ha riportato danni alla sua vettura.
“Penalità severe? È scritto nero su bianco nel regolamento. Vasseur ha preferito dunque divincolarsi sulla “questione penalità”, che si sono rivelate molto dure sia nei confronti di Norris che di Hamilton.
“Sembravamo lenti all’inizio? In realtà, il nostro piano era di non forzare nei primi sette-otto giri, e sia Charles che Carlos l’hanno farro perfettamente.
“Poi abbiamo iniziato a spingere. Abbiamo anticipato un po’ i pit stop a causa delle Safety Car, ma la strategia era solida e ben pianificata.”
Ferrari probabilmente è stata molto conservativa nelle strategie, forse pensando ad un maggior degrado, che però non c’è stato.
“Siamo ancora in corsa, tutto è possibile con un distacco di 21 punti dalla McLaren. È bello arrivare ad Abu Dhabi in questa posizione.”
“Sulla carta, il circuito dovrebbe favorirci un po’ di più. Il nostro obiettivo è spingere come matti.”
Non si possono fare quindi previsioni per l’ultimo appuntamento di Abu Dhabi, Ferrari dovrà spingere per cercare di vincere e sperare anche in qualche avvenimento favorevole.
Credit copertina: Getty Images
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