Schumacher nel corso dei suoi anni in Ferrari realizzò un gesto veramente apprezzabile, venuto a conoscenza della malattia di un suo intervistatore…
Durante la sua carriera, Michael Schumacher ha dimostrato anche fuori dalla pista di essere una persona davvero empatica e sensibile ed il racconto di questo gesto realizzato dopo aver saputo della malattia di “un’amico” fa venire i brividi.
Il gran gesto di Schumacher nel 2001
“Lavoravo, in quegli anni, in coppia con Pepi Cereda. Era un caro amico, prima che collega, ed era un tifoso di Schumacher della prima ora. Ci andava lui ad intervistarlo, così sempre, gara dopo gara. Sino alla fine”, ha affermato il noto Giorgio Terruzzi.
“Pepi si ammalò gravemente e ci ha lasciati con una rapidità dolorosissima. Smise di seguire i Gran Premi e Schumacher chiese come mai, dove fosse”.
“Lo presi da parte, gli spiegai. Gli dissi che Pepi, non sarebbe più tornato a vagare per i box. Lui volle il numero di telefono del nostro amico”.
Già da queste poche frasi si vede tutto il cuore del campione tedesco. Che non solo si accorse di un’assenza che ai più non sarebbe stata percepita, ma chiese addirittura il numero dell’oramai compianto giornalista.
“Lo chiamava, la sera, dopo le prove, lo fece per molti giorni. Pretese informazioni sulla malattia e nelle corse successive fissavamo un appuntamento per parlarne, a costo di apparire come due cospiratori. Era autenticamente coinvolto, sinceramente vicino”.
Non potendo tornare in pista, Schumacher rimase vicino a Pepi parlando con lui al telefono. Questo piccolo gesto ha sicuramente aiutato il suo intervistatore a pensare ad altro in un momento difficile, ma non è finita.
“Quando Pepi volò via, alla vigilia del Gran Premio del Belgio 2001, fu difficile per me andare avanti. Mi diede conforto, fu meraviglioso”, continua Terruzzi.
“E a Pepi dedicò la vittoria il giorno successivo, mentre facevo fatica a tenere in mano il microfono, preso da una struggente commozione. Le persone, ecco… le persone si rivelano prima o poi…”
“Perché parliamo di un uomo importante, nascosto da un pilota immenso”.
Questa la frase finale di Giorgio Terruzzi, che non ha bisogno di essere argomentata, ma di essere letta e riletta.
Credit copertina: Getty Images
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