Ricatto alla famiglia Schumacher, c’è una svolta nel caso che inchioda i colpevoli!

Arriva una svolta nel caso che riguarda il ricatto alla famiglia di Michael Schumacher, con una prova che inchioda i colpevoli!

La famiglia Schumacher ha subito un ricatto in merito alla diffusione di foto, video e cartelle cliniche top secret che riguardano le condizioni fisiche del 7 volte campione del mondo; ora c’è una svolta nel caso che inchioda i colpevoli.

La svolta nel caso del ricatto alla famiglia Schumacher – foto: Getty Images

Uno degli indagati ammette il tentativo di ricatto durante il processo

Il 53enne, Yilmaz T., che si è occupato attivamente del ricatto è accusato di tentata estorsione e rischia 15 anni di carcere; mentre suo figlio, l’unico rilasciato su cauzione a seguito dell’arresto, ha un’accusa per complicità e potrebbe ricevere una pena meno severa.

Il ricatto comprendeva la pubblicazione di alcuni documenti privati, come cartelle cliniche e farmaci. Ben 15 milioni di euro chiesti per non pubblicare nel dark web alcune foto che vedono protagonista il 7 volte campione del mondo, dopo l’incidente sugli sci.

Il principale imputato, nel processo per il tentato ricatto, ha ammesso le proprie colpe nel corso della prima udienza del processo avvenuta nel tribunale di Wuppertal.


Lo ammetto. Sono stato io a fare questa m…, ha detto l’ex buttafuori. L’uomo ha ammesso inoltre di aver ricevuto due hard disk da parte del 52enne Markus F.  (anch’egli sotto accusa per favoreggiamento) e aver avuto il materiale da un’infermiera.

“Pensavo di guadagnare un po’ di soldi. La somma doveva essere divisa per tre. Doveva essere tra i 10 e i 15 milioni di euro. Ho scaricato i file e li ho copiati su quattro chiavette USB. Ho chiesto a mio figlio di creare un indirizzo e-mail non rintracciabile“.

“Per favore, dica alla famiglia che sono davvero dispiaciuto, ha poi aggiunto l’uomo rivolgendosi all’avvocato che rappresenta Corinna Schumacher, moglie dell’ex pilota.

Successivamente anche il figlio di Yilmaz ha vuotato il sacco, ammettendo le sue colpe, ma dichiarando di aver scoperto solo dopo che si trattasse di Michael Schumacher.

Fonte articolo: Autosprint – Credit copertina: XPB Images


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