Rory Byrne, ex storico progettista della Ferrari ormai 80enne, è stato avvistato nei pressi di Maranello. Colui che ha contribuito al ciclo vincente di Schumacher, ha varcato i cancelli della Gestione Sportiva per fornire preziosi consigli agli ingegnere attuali della Scuderia.
Un ritorno che fa ben sperare
Il ritorno di Rory Byrne accende le speranze dei tifosi della Ferrari. Era in Italia per trascorrere le vacanze natalizie, ma la scappata a Maranello non è passata inosservata.
Il super consulente del Cavallino Rampante è l’unico, insieme ad Adrian Newey, che ha ancora la visione globale di una monoposto. Lo staff tecnico di Cardile può contare dunque sull’enorme esperienza di Byrne.
L’ingegnere sudafricano oltre ad essere un ispiratore di idee e un solutore di problemi, ha una grande capacità di motivare i giovani ingegneri.
È uno dei pochi sopravvissuti della Gestione Sportiva ad aver vissuto quell’era eroica della Scuderia, infiammando l’animo dei giovani ingegneri che ci sono oggi a Maranello con sapienti consigli tecnici e curiosi aneddoti.
Byrne, genio dell’effetto suolo come Newey
Il suo bagaglio di esperienza può essere utilizzato per evitare errori grossolani nella gestione del porpoising.
Stando alle indiscrezioni, Byrne avrebbe una memoria straordinaria e ricorderebbe alla perfezione certe misure “auree” che sono parte integrante della sua conoscenza.
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Sappiamo bene come Byrne non abbia né il tempo né la voglia di seguire un progetto dall’inizio, come giusto che sia. Non ha gli stessi anni di Newey, ma resta un gioiello nel campo del ground effect.
Si dice che quando avrebbe visto il retrotreno della “676” avrebbe sorriso, fornendo il suo consenso su un progetto dalle forme molto più estreme rispetto alla SF-23.
L’ingegnere ha sempre avuto la capacità di progettare soluzioni ai limiti delle zona grigia del regolamento, facendo discutere la legalità delle sue idee. Chissà magari, il 13 febbraio, potremo vedere qualcosa di davvero innovativo sulla nuova Ferrari.
Fonte foto copertina: FormulaPassion – Fonte articolo: Motorsport.it
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