L’8 Agosto 1953 nasceva Nigel Mansell, il “Leone” ha guidato per la Ferrari nel 1989 e 1990. Ripercorriamo insieme il suo biennio in rosso.
Il compleanno di Mansell cade l’8 agosto e per celebrare i suoi 71 anni abbiamo deciso di ripercorrere il biennio di “Red Five” in Ferrari e la rivalità psicologica con Prost.
Il primo anno di Mansell in Ferrari tra difficoltà e gioie
Nigel non é mai stato un pilota “riflessivo”, anzi l’istinto ha sempre prevalso nella sua vita, sia in pista che fuori. Una volta Alboreto, con un tono a metà tra il serio e lo scherzoso, disse: “L’unica cosa intelligente sulla Williams di Mansell sono le sospensioni”.
Un personaggio che ha fatto la storia della Formula 1, anche se debuttò nella massima serie a 27 anni suonati. Il suo percorso lo portò in Ferrari nel 1989, annata in cui guidò la F640 F1 insieme al suo compagno di squadra Gerard Berger. Quella fu la prima vettura a montare il cambio semiautomatico sequenziale, progettata da John Barnard.
Il matrimonio con la rossa iniziò nel migliore dei modi, visto che nella gara inaugurale dell’89 sul Circuito di Jacarepaguà a Rio, Mansell colse un’incredibile vittoria. Durante quella stagione però, le delusioni furono maggiori delle gioie.
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Nelle successive 4 gare di San Marino, Montecarlo, Messico e Stati Uniti si ritirò per problemi alla macchina. Inoltre viene poi squalificato in Canada. In seguito sale sul podio in Francia e Gran Bretagna, ottenendo la seconda posizione in entrambe le occasioni. La striscia positiva continua con il terzo posto in Germania.
Arriva poi il Gran Premio di Ungheria, dove il “Leone d’Inghilterra” compie un vero e proprio miracolo. Partito dalla 12esima piazza, vince facendo segnare il giro più veloce. Il sorpasso decisivo avvenne ai danni di Ayrton Senna.
“Come ho fatto? Semplice, ho chiuso gli occhi”, queste furono le sue parole al termine della gara.
Le cose sembrano andare bene, poiché risale sul gradino più basso del podio in Belgio. Purtroppo però, a casa del Cavallino Rampante, a Monza, arriva il ritiro. Da quel momento in poi Mansell non concluderà più un GP, tra squalifiche e rotture.
La rivalità con Prost che costò cara al Cavallino
Anche il 1990 non fu pieno di soddisfazioni per il pilota “baffuto”. La rossa aveva costruito una macchina che era in grado di giocarsi il titolo, la 641 F1 o F-90. L’arrivo di Alain Prost in squadra mise però in crisi Mansell.
Difatti in quell’anno l’inglese si ritirò in ben 7 occasioni, salendo sul podio soltanto 4 volte e conquistando un’unica vittoria. Dall’altro lato del box invece, c’era un francese che lottava per il mondiale contro un certo Senna e che metteva in imbarazzo le prestazioni del “Leone”.
Questa guerra psicologica lo portò ad annunciare il ritiro dalle corse, proprio nella gara di casa a Silverstone. Quell’annuncio si rivelò poi un bluff, visto che nel 1991 Mansell passò nuovamente alla Williams.
La rivalità tra i due costò il titolo piloti al Cavallino, poiché nel GP del Portogallo Mansell vinse. Alla partenza però volle fare un ultimo “regalo” a Prost, il quale fu platealmente spinto verso il muro, favorendo la fuga per il suo rivale in campionato Senna.
“Mi é scappata la frizione al via”, l’inglese tentò di giustificarsi così. Sicuramente un personaggio dal carattere forte e deciso, che tutt’oggi viene ricordato dai tifosi della rossa.
Tanti Auguri Nigel.
Credit copertina: scuderiafans.com
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