Un anno di Vasseur in Ferrari: promosso o bocciato?

Lo scorso 13 dicembre ha rappresentato il primo anniversario dall’approdo di Fréderic Vasseur nelle vesti di Team Principal in Ferrari. Ma come bisogna valutare sino a questo momento l’operato del manager francese? Ecco la nostra opinione in merito.

vasseur ferrari
La nostra valutazione sul primo anno in rosso di Vasseur – Foto: Motorsport Images

Traghettato tra i confini dell’inferno Ferrari

Il manager di Dravéil al suo arrivo in Ferrari si è ritrovato in una situazione non complicata, di più. Si è praticamente ritrovato sotto le macerie lasciate dal suo predecessore, Mattia Binotto, e non parliamo solamente della SF-23, ma in primis del team in generale.

Parliamo di una squadra in difficoltà soprattutto dal punto di vista mentale, senza una direzione e da troppi anni abituata a continui cambiamenti che inevitabilmente e purtroppo ne hanno scalfito il lavoro e lo spirito.

Una sorta di smarrimento che partiva dalla fabbrica fino ad arrivare ai piani alti della Scuderia. Ricordiamo tutti le promesse fatte prima dell’inizio della stagione, che non sono una colpa che facciamo a chi le ha pronunciate, ma dimostrano il caos presente in quel periodo tra le mura di Maranello.


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E cosi tra mille difficoltà, Vasseur sale sulla barca di Caronte e durante i primi mesi si ritrova ad affrontare l’Inferno, soprattutto quello dei Tifosi, esausti ancora una volta da promesse e sogni infranti.

La pressione esterna per chi lavora a Maranello è un fattore cruciale da “combattere”, ma Fréd con il suo fare tranquillo e pacato la gestisce. Dice la verità, che il 2023 sarebbe stato un anno complicato, la vettura e la squadra non erano pronte per il salto di qualità, anzi.

L’avvio della ricostruzione

A partire da questo momento inizia a mettere la sua impronta. Avvia il percorso di ricostruzione che in parte abbiamo già potuto osservare ma che culminerà nel corso dei prossimi anni, ovviamente se Ferrari gli garantirà continuità, cosa che al momento è intenta a fare.

Mentre dall’esterno arrivano inevitabilmente molte critiche, Vasseur raccoglie la squadra intorno a sé e pronuncia il suo “savoir-faire”: lavorare duramente a testa bassa, i risultati sarebbero arrivati di conseguenza. 

E dopo che si è toccati il punto più basso in Ungheria, inizia la lenta risalita, con due caratteristiche che mancavano da troppo tempo in casa Ferrari: presa di coscienza e responsabilità.

Primo anno più che positivo per Vasseur, non era scontato

Arriviamo nelle fasi finali della stagione e vediamo totalmente un’altra Ferrari rispetto a quella osservata ad inizio anno, sia per quanto riguarda la vettura che per quanto riguarda gli uomini del Cavallino.

Finalmente con il sorriso, sicuri di sé e con l’obiettivo di riportare la Rossa nell’unico posto dove merita, sul tetto del mondo.

La scalata è ancora ripida, si è solamente all’inizio di un nuovo progetto, ma finalmente abbiamo intravisto delle basi per la ricostruzione, ovviamente e soprattutto grazie al lavoro di Vasseur.

Il suo primo “vero” anno sarà il 2024, ma fino a questo momento l’immagine che ci ha dato si sé è assolutamente positiva, anche se alla fine saranno i risultati a dargli ragione o meno.

 Fonte foto: XPB Images


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